L’UCID di Parma incontra Papa Francesco

di | 3 Febbraio 2016

Il 31 ottobre 2015 è stata una giornata memorabile per tutta l’Ucid perché in più di 7 mila persone abbiamo incontrato Papa Francesco nell’Aula Paolo VI in Vaticano. L’evento ha avuto una grande eco su tutti i media. Hanno parlato dell’iniziativa dell’Ucid il TG1, il Corriere della Sera, il Sole 24 Ore, l’Osservatore Romano, la Stampa, La Repubblica, Avvenire e molti altri.

DSC00989Durante l’Udienza abbiamo sentito lo splendido concerto di giovanissimi musicisti di Genova, “Conservatorio Nicolò Paganini”, che hanno suonato in presenza del Santo Padre.

Abbiamo prima sentito il saluto del nostro amato Consulente Ecclesiastico Nazionale, Cardinale Salvatore De Giorgi. Sono state ricordate le origini della nostra associazione: nel 1945 il Gruppo Lombardo ad opera del Cardinale Schuster e di un illuminato gruppo di imprenditori cattolici lombardi e poi il Gruppo Ligure su esortazione del Cardinale Siri, per dare un ordine morale alla ricostruzione e allo sviluppo del nostro Paese dopo le grandi distruzioni provocate dalla seconda guerra mondiale. Dopo queste prime pietre, nasce nel 1947 l’Ucid Nazionale con l’obiettivo di fare conoscere, diffondere e testimoniare i grandi valori della Dottrina Sociale della Chiesa da parte di imprenditori, dirigenti e professioni cristiani.

Il saluto del caro Presidente Nazionale Giancarlo Abete si è soffermato in particolare sulle opere della nostra associazione per il bene comune. Ne sono state citate due: la realizzazione a Roma della Chiesa di Santa Maria della Presentazione su esortazione di Giovanni Paolo II per il Giubileo del 2000; l’Opera Immacolata Concezione del Prof. Ferro, per la cura delle persone anziane nello spirito di una longevità non come peso ma come risorsa, per rinsaldare i rapporti intergenerazionali e dare un futuro alle giovani generazioni, speranza di un mondo migliore. Il Presidente ha poi ricordato il ruolo fondamentale dei laici per una nuova dimensione sociale dell’evangelizzazione. 

Il messaggio del Santo Padre ci ha colpito per il richiamo alla vocazione imprenditoriale nello spirito della missionarietà laicale e per le esortazioni alle “buone pratiche” per lo sviluppo e la costruzione del bene comune.

Sulla vocazione imprenditoriale, Papa Francesco ha citato l’Evangelii gaudium ricordando che quello dell’imprenditore “è un nobile lavoro, sempre che si lasci interrogare da un significato più ampio della vita; questo gli permette di servire veramente il bene comune, con il suo sforzo di moltiplicare e rendere più accessibili per tutti i beni di questo mondo”. Quindi il dovere della produzione di ricchezza moltiplicando il talenti ricevuti e quello della sua distribuzione secondo principi di equità e di giustizia.

Papa Francesco ci ha detto che l’etica non deve essere separata dall’economia e dal mercato, altrimenti viene distrutta la dignità dell’uomo come mostrano non poche esperienze concrete del mondo delle imprese.Non basta essere caritatevoli, ma  occorre invece innervare dall’interno in modo etico le strategie dell’impresa e i processi organizzativi e gestionali, con la costante ricerca del bene comune.

Il Santo Padre ci ha quindi esortato a rispettare il diritto della donna al lavoro e alla maternità e di creare opportunità di lavoro per i giovani che stanno pagando il prezzo più alto per la crisi, con tassi di disoccupazione che sfiorano il 50%.

La responsabilità sociale deve accompagnarsi alla cura della casa comune con il rispetto dell’ambiente, con una visione congiunta dell’ecologia umana e di quella ambientale, come si legge nella recente Enciclica sociale Laudato si’

Sulla conciliazione tra lavoro e famiglia, soprattutto per quanto riguarda la maternità, l’Ucid sta compiendo un grosso sforzo come risulta dall’offerta formativa contenuta nel Terzo Rapporto Ucid “La coscienza imprenditoriale nella costruzione del bene comune” e nel tredicesimo volume della Collana Ucid “Imprenditori Cristiani per il Bene Comune”, pubblicato dalla Libreria Editrice Vaticana”. curato da Guido Lazzarini, Riccardo Ghidella e Anna Cugno, su un Nuovo patto sociale. In tale pubblicazione risulta che il lavoro part time, che favorisce la lavoratrice madre, è il più diffuso. E come dice l’amico Gianfranco Vanzini il contratto part time rende felici quattro persone: una mamma, un bambino, una madre, un papà, un giovane lavoratore.

Sempre in questo spirito, l’Ucid ha offerto al Papa un recentissimo volume sulle “buone pratiche” imprenditoriali per il bene comune, curato dall’Impresa Sociale “Strategie d’Impresa per il Bene Comune”. Il volume contiene ottanta “buone pratiche” di imprese che testimoniano la loro attenzione alla persona umana, la risorsa più preziosa dell’azienda in un’ottica di lungo periodo, alle comunità locali, alle istituzioni locali, ai clienti, ai fornitori, all’ambiente, alle generazioni future.

Un grazie di tutto cuore, per questa memorabile giornata dell’Ucid, al Cardinale De Giorgi e al Presidente Abete, agli operatori della nostra associazione che hanno curato l’organizzazione dell’Udienza e a tutti i numerosissimi presenti in Aula Paolo VI.

Giovanni Scanagatta
Segretario Generale

Roma, 3 novembre 2015